Felt sensing or sense feeling?

Mio intervento nella lista dei Focuser internazionale,  gestita da TIFI in data odierna, traduzione in Italiano a seguire:

During the recent 2023 Gendlin Symposium, I noticed that many use the term “felt sensing.” Some might employ it as a substitute for “Focusing,” while others consider it a meaningful expression on its own. After reflecting for several days, I feel compelled to share that I find this phrase oxymoronic. ento nella lista di FocThe past tense denotation of "felt" contrasts with an ongoing activity in the present, leaving little room for what I take to be the main point,  the emergence of meaning.


I understand that my uncertainty might stem from my perspective as a non-native English speaker. However, I also ponder if the concept of Focusing would have evolved as it did if Gendlin, when he initially recognized his body's capacity for expression in English at around eleven or twelve years of age, had been a native English speaker.

My core concern is that employing the past tense “felt” in a present context seems to deviate from Gendlin’s intent. I wonder if terms like “sense feeling,” “sense making,” or a hybrid “sense feeling-making” might capture our intent more accurately.

It's noteworthy that Greg Walkerden's term “felt knowing” feels less awkward to me. Knowledge, being more static than sensations or feelings, is seldom perceived as is. Introducing the feeling dimension to ongoing knowledge (knowing) isn’t redundant; it suggests a possible paradigm shift.

Speaking from the viewpoint of an Italian native speaker, I must also point out that gerund forms such as “experiencing” can only be translated into Italian by substituting the gerund with an infinitive. Phrases like “Esperendo e la creazione del significato” would prompt comedic reactions from philosophical specters like Carnap directed at counterparts like Heidegger.

Moreover, due to the inherent ambiguity of the Italian term “senso” (which can mean either sensation or meaning), "felt sense" was translated as “sensazione sentita” rather than  “significato sentito.” My perception is that Italian Focusers have become so accustomed to using “sensazione sentita” that rectifying this usage now seems challenging.

To conclude, I'd like to pose a question: Is “direct referencing” superior to “direct referent”? If we are at ease with “direct referent,” why do we question “felt sense”?

E ora in italiano

Durante il recente Simposio su Gendlin del 2023, ho osservato che molti partecipanti utilizzano il termine "felt sensing". Alcuni potrebbero impiegarlo come sostituto di "Focusing", mentre altri lo considerano un'espressione significativa di per sé. Dopo aver riflettuto internamente per diversi giorni, mi sento spinto a condividere che trovo questa frase in qualche modo ossimorica. La denotazione al passato di "felt" contrasta con un'attività in corso nel presente, lasciando poco spazio all'emergere del significato.

Capisco che la mia incertezza potrebbe derivare dalla mia prospettiva di non madrelingua inglese. Tuttavia, mi chiedo anche se il concetto di Focusing si sarebbe evoluto come ha fatto se Gendlin, quando inizialmente riconobbe la capacità del corpo di esprimersi linguisticamente in inglese all'età di circa undici o dodici anni, fosse stato un madrelingua inglese.

La mia principale preoccupazione è che l'uso del passato "felt" in un contesto presente sembra deviare dall'intento di Gendlin. Mi chiedo se termini come "sense feeling", "sensemaking" o un ibrido "sense feeling-making" potrebbero catturare meglio la nostra intenzione.

È degno di nota che il termine di Greg Walkerden "felt knowing" mi sembra meno goffo. La conoscenza, essendo più statica rispetto alle sensazioni o ai sentimenti, è raramente percepita così com'è. Introdurre la dimensione del sentire nella conoscenza in corso (sapendo) non è ridondante; suggerisce un possibile cambiamento di paradigma.

Parlando dal punto di vista di un madrelingua italiano, devo sottolineare che le forme gerundiali come "experiencing" possono essere tradotte in italiano solo sostituendo il gerundio con un infinito. Frasi come "Esperendo e la creazione del significato" provocherebbero reazioni comiche da spettri filosofici come Carnap dirette a controparti come Heidegger.

Inoltre, a causa dell'ambiguità insita nel termine italiano "senso" (che può significare sia sensazione che significato), "felt sense" è stato tradotto come "sensazione sentita" piuttosto che il forse più appropriato "significato sentito". La mia percezione è che i Focusers italiani si siano ormai abituati a usare "sensazione sentita" e che correggere questo uso ora sembri impegnativo.

Per concludere, vorrei porre una domanda: "Direct referencing" è superiore a "direct referent"? Se ci troviamo a nostro agio con "direct referent", perché mettiamo in discussione "felt sense"?

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